Le funzioni dello stomaco

funzioni dello stomaco

La funzione principale dello stomaco è quella di serbatolo per il cibo: é grazie a quest’organo che riusciamo a consumare pasti abbondanti che poi vengono gradualmente trasferiti al piccolo intestino.

Com’è fatto lo stomaco?

L’associazione tra enzimi acidi deputati alla digestione delle proteine, e una vigorosa motilità gastrica determina la trasformazione del cibo in un liquido di più semplice lavorazione, preparando le sostanze nutritive per l’assorbimento che avverrà a livello intestinale. A riposo, lo stomaco è contratto e la sua superficie interna è dotata di caratteristiche corrugazioni (rughe). Quando, però, cominciamo ad a alimentarci, l’organo si distende: le rughe si appiattiscono per favorire l’espansione e la muscolatura esterna si rilascia.

E pertanto possibile introdurre nello stomaco circa un litro di cibo, senza avvertire disagio. L’espansione attiva alcuni recettori specifici, che fanno partire segnali nervosi con conseguente aumento della produzione di acido e inizio delle potenti contrazioni muscolari che agitano e rimescolano il contenuto gastrico. Gli acidi gastrici causano una prima frammentazioe delle proteine, facilitandone la digestione da parte di un enzima, la pepsina.

Cosa contiene e cosa succede nello stomaco

La presenza di proteine parzialmente digerite stimola le cellule G neuroendocrine, che sintetizzano gastrina, un ormone deputato a incrementare la produzione di acido. Lo stomaco si svuota del suo contenuto scaricandolo nell’intestino tenue attraverso lo sfintere pilorico. I liquidi lo attraversano con facilità, mentre i solidi devono essere di diametro inferiore a uno-due millimetri per poter passare. Eventuali frammenti più grandi ritornano, per reflusso, nella camera principale, dove vengono sottoposti a ulteriore digestione enzimatica e contrazioni gastriche.

Occorrono circa due ore per smaltire la metà di un pasto, mentre li processo di trasferimento all’intestino viene completato in quattro-cinque ore. Lo stomaco è pieno di acidi corrosivi ed enzimi deputati alla digestione delle proteine: senza protezione, le sue pareti interne sarebbero gravemente danneggiate. Per impedirlo, il rivestimento cellulare gastrico produce muco ricco di carboidrati che forma uno stato gelatinoso e scivoloso. Il muco contiene bicarbonato, alcalino, che tampona il Ph del rivestimento superficiale, impedendone l’attacco acido. Un’ulteriore protezione è fornita dall’enzima digestivo pepsina, creato a partire da uno zimogeno pepsinogeno.

Il vomito è la violenta espulsione del contenuto dello stomaco attraverso l’esofago e la cavità orale. Avviene secondo tre fasi coordinate. Innanzitutto, si inspira profondamente e la glottide, si chiude. Poi, il diaframma si contrae, comprimendo il torace fino all’apertura dell’esofago. Contemporaneamente si contraggono anche i muscoli della parete addominale, schiacciando lo stomaco. L’associazione tra variazioni di pressione applicate sia all’interno sia all’esterno dello stomaco sospinge verso l’alto il contenuto gastrico.